“Le cose come stanno” è un piccolo libro di racconti, uscito per la prima volta nel 2013 con la casa editrice Officine Editoriali, e poi ripubblicato da me insieme ai tre racconti della raccolta “Nell’altra stanza”.
Sono racconti brevi, a volte brevissimi. Parlano di quel momento di luce accecante, spesso indesiderata e dolorosa, che ci costringe all’improvviso a prendere atto di quello che siamo veramente, di quello che realmente stiamo facendo in questo mondo, della nostra vita. Possono sembrare inconcludenti o raggelanti: non ci sono buoni sentimenti, non c’è spazio per l’affabulazione (lo “storytelling”, direbbe qualcuno). Lo confesso, per me scrivere queste storie è stato come tirare martellate nella pietra: molta energia spesa, poca soddisfazione di ritorno. L’ hanno letto in pochi, qualcuno l’ha apprezzato e compreso. Non lo considero un libro “vecchio”, anche se è uscito parecchio tempo fa, e mi piacerebbe che incontrasse altri lettori perché, immodestamente, a me questi racconti ancora piacciono, in loro posso ancora riconoscermi.
Molto diversa la piccola raccolta “Nell’altra stanza. Tre racconti sull’altrove”. Si tratta di due racconti “di genere” (un noir e un horror fantascientifico) e di un mainstream, accomunati dal tema dello straniamento, variamente declinato. Anche questi molto amati, da me oltre che dai rari lettori, e quindi inseriti nella nuova edizione autoprodotta.
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